Bellerose annuisce
-- Bene, allora lascio la parola all'altro lato -- del tavolo, s'intende.
Ed il primo ad alzarsi è quello che è stato chiamato Guiomar de Candelaria, l'unico degli atlantidez che per ora si sia presentato per nome e cognome praticamente.
Questi osservai presenti, uno per uno, con l'espressione di chi sembri dilettarsi della tensione palesemente al massimo.
-- Senhores -- accenna con un sorrisetto lieve. -- Sarò franco: voi non conoscete nulla della nostra storia, se non le leggende e fatterelli passate di bocca in bocca. Motivo per cui vi narrerò una storia, molto simpatica... --
Inspira e prende dunque a narrare, passandosi una mano sul petto.
-- Un tempo la nostra terra divideva l'Atlantico in due mari. Le sue coste più orientali raggiungevano quasi il Regno Unito, dove quelle più occidentali si allungavano verso il Golfo del Messico -- segue una pausa sperando di avere lo sguardo di tutti.
-- Si allungava da nord a sud, ed era una grande e lunga isola montuosa, costellata di vulcani. Non vi farò lezioni di geologia, non mi importa. Sapete bene qual'era la forza di Atlantide, sapete bene come dominasse gli altri popoli e quale faro sia stato per loro. Ma quell'isola era destinata a sprofondare, anzi. Ad essere sommersa dal crescente livello del mare.--
Lo sguardo scivola sui due atlantidez a suo fianco.
-- Quando ormai buona parte della nostra terra era quasi sott'acqua, ancora la sua capitale restava fuori. Ciò non impedì ad un'eruzione sottomarina di scatenarci addosso un'onda di maremoto. Fu quella che devastò la capitale, ponendo per sempre fine alla nostra civiltà. Senza più nulla che ci rappresentasse in quella terra, senza quella terra destinata alle acque, fuggimmo. Fuggimmo verso le coste dell'Atlantico, chi ad est, chi ad ovest. In molti si rifugiarono in Spagna, Francia, Inghilterra. Altri si spinsero nel Sahara, lungo le coste dell'Africa occidentale. Penso sappiate che tra i berberi abbiamo molti della nostra razza. Ma quella più pura, quella che più di tutti reca intatto il nostro gene, è rappresentato dai baschi. --
Di nuovo ennesima occhiata rivolta un po' a tutti.
-- Altri fuggirono nell'America Centrale, qualche gruppo sparuto fece capolino nelle Ande, ma entrambi i gruppi, alla fine, si persero tra gli uomini e di loro non resta più traccia alcuna, se non nelle leggende locali. La nostra gente si è smarrita, confondendosi e solo in pochi rimanendo isolati. Baschi per lo più, ma prima di loro anche coloro che abitavano le Canarie. Loro erano gli ultimi superstiti. Nel corso della storia, chi aveva mantenuto vivo il ricordo della sua razza, aveva cercato di ritornare alle terre, ma trovò sempre e solo l'acqua. Ogni tanto qualche isola si sollevava dal mare, ma finiva sommersa poco dopo. Quando infine gli spagnoli trovarono le Canarie, beh... non vi sto a dire come finì --
E qui il sorriso si fa subdolo. -- Tra di essi v'erano molti maghi e quelli, capito bene con quale antica razza fossero giunti in contatto, cercarono di estirpare a quella i loro più antichi segreti. Li uccisero in molti, ma li uccisero pur di avere i loro segreti. Quando il più saggio tra i Guanches capì che lo sterminio era in atto, pensò bene di nascondere i pochi superstiti, di nasconderli tra gli spagnoli. Per proteggerli. E lo fece in un modo ingegnoso: gli iberici scoprirono che ogni atlantideo ha sempre con sé una tara, quella dell'acqua. Tutti ancora portiamo nel nostro cuore il ricordo di quel cataclisma che spazzò via la nostra città. E questo è rimasto impresso nelle generazioni successive nella forma di una incapacità di domare l'acqua con la magia. L'acqua, nella sua forma più pura, non è governabile per noi. A ciò s'aggiunga un terrore atavico che tutti portiamo per questo elemento. Gli iberici uccisero tutti. Indistintamente. Ma quando si trovarono dinanzi un mago, per molti anni a venire dalla conquista delle Canarie, sottoponevano quello ad un test: postagli una scodella d'acqua dinanzi, questa doveva essere incantata a scelta del mago. Se questi non fosse stato capace di compiere alcun incanto sull'acqua, allora egli sarebbe stato un atlantideo e quindi fonte di chissà quali grandi incantesimi e quindi adatto ad essere spremuto e quindi ucciso --
Ancora una volta osserva la situazione, silenzioso. Riprendendo poi.
-- Quell'ultimo mago riuscì a distruggere ad oscurare il terrore per l'acqua che i suoi fratelli provavano, permettendo loro di compiere qualsiasi incanto su quel dato elemento. Questo però comportava un difetto: l'energia necessaria a nascondere quel ricordo, sarebbe stata presa dalla forza stessa del mago, che di conseguenza sarebbe stato più debole e privato dei molti poteri che ogni atlantideo conosceva. Quell'incanto fu fatto su cento maghi delle Canarie, che, una volta superato il test imposto loro dagli iberici, furono liberi di vivere, nascosti tra i loro stessi nemici. Per lungo tempo i loro eredi si sono mossi, consci della loro natura, tra i loro avversari, il tutto, mentre il ricordo dello scempio fatto sugli abitanti delle Canarie e sui loro maghi, rimaneva vivo. Ora quell'incanto si è spezzato: gli eredi di quei cento hanno riacquistato la loro tara, al contempo ritrovando tutta la forza degna della nostra razza. Ora abbiamo la forza e le conoscenze per poter pretendere vendetta --
E qui il ghigno si fa vivo e spietato.
-- Abbiamo sacrificato la nostra forza per nasconderci tra voi, per nascondervi i nostri segreti, per rimanere vivi. Lunghi secoli vissuti nell'ombra ed ora pretendiamo la luce. Gli eredi di quei cento pretendono che, come noi abbiamo vissuto nell'ombra pur di rimanere noi stessi, ma soprattutto rimanere vivi, pretendiamo che tutti i maghi iberici, indiscriminatamente, lascino le loro covenant in mano nostra. Che tutte le Covenant iberiche ci siano consegnate. E' diritto nostro riavere la nostra dignità, riavere il potere che ci è stato tolto scagliato contro coloro che ce lo hanno tolto. Quindi vi chiedo, molto semplicemente--
Tagliente il sorriso che rivolge loro
-- Una sola parola, una soltanto. Avete solo un'unica possibilità di scelta. Il vostro Si od il vostro No deciderà se le Canarie vi muoveranno guerra domani. le Canarie vi chiedono di darci le covenant spagnole. Scegliete: guerra o resa? --
Rimane in silenzio, aspettando una reazione qualsiasi, salvo poi accennare.
-- Questa è la prima richiesta che vi vien fatta. Accettare la resa, significherà avere pace garantita per un terzo. Se la mia richiesta, ma rifiutate quella degli altri miei due fratelli, allora sarà guerra con loro. E non aspettatevi che noi non si combatta con loro. Quindi decidete: accettate la PRIMA RICHIESTA degli Atlantidez? Assegnarci le covenant iberiche? --